Su di me:
Ho iniziato a fotografare con la pellicola, c’era solo quella, lo faccio ancora.
– “Eh ma è roba vecchia” grida il coro dalla parte sinistra del palcoscenico.”
– “Non è esattamente così.”
Ho usato Ilford, Kodak e tanta altra roba e la uso tutt’ora anche se alcune pellicole non esistono più, non vengono più fabbricate, ma importa poco.
Ho dovuto comprendere ed imparare che le riviste ed alcuni testi non la raccontano giusta, o comunque non la raccontano tutta.
Credo di esse stato tra i primi ad abbracciare il mondo digitale ed imparare a mie spese che non erano così buone come volevano far credere, sono stato comunque un ingenuo avendo dato per scontato che il nuovo mondo fotografico avrebbe comportato pratiche più nuove e più pulite, cosa sufficientemente vero ma non è tutto oro quello che luccica.
Tutto normale fino a quando non ho iniziato a stampare dopo mesi di scatti rendendomi conto che nonostante sullo schermo era tutto ok qualcosa in stampa non quadrava. Il problema poteva essere la fotocamera o la stampante. Dopo attente verifiche e prove la conclusione fu che … il problema non era la stampante anche se le stampanti non sono (non erano) fatte per il bianco e nero ed io uso solo il bianco e nero. Questo ha portato ad un altro potenziale problema, la carta; bellissime carte commerciali fatte per la massa e non per l’artista.
– “Si crede un artista Lui” , grida il coro sulla destra del palcoscenico.
– Beh non mi credo un artista, lo sono ma sul termine ci tornerei su in altri momenti.
Così alla fine sono felicemente ritornato alla carta alla gelatina di argento, alle pellicole alle fotocamere di grande formato (indispensabili per credere di imitare Ansel Adams) ed ora sono felice così. Anche se continuo ad avere serie perplessità sulle attuali carte da stampa.

Sulla fotografia a pellicola:
La fotografia su pellicola possiede un fascino senza tempo, cattura momenti in un modo tangibile e autentico che le immagini digitali a volte faticano a emulare. Il meticoloso processo di ripresa su pellicola richiede pazienza, abilità e un occhio attento per la composizione, dando come risultato immagini che emanano un carattere unico.

Nel campo della fotografia su pellicola, la scelta della pellicola come la luce, giocano un ruolo fondamentale nel plasmare l’atmosfera e l’estetica del ritratto. Ogni tipo di pellicola ha la propria “personalità”, che si tratti dei toni ricchi e caldi di Kodak Portra, dell’eleganza classica in bianco e nero di Ilford HP5 o dell’atmosfera vintage di Kodak Tri-X sopratuitto in base al trattamento. Questi film aggiungono uno strato artistico al ritratto, rendendo ogni fotogramma un pezzo di narrazione visiva accuratamente realizzato.

La natura tangibile della fotografia su pellicola contribuisce al suo fascino. Il processo di caricamento di un rullino, inquadratura accurata dello scatto e avvolgimento della pellicola creano un senso di connessione tra il fotografo e la forma d’arte. C’è una certa magia nell’attesa che la pellicola venga sviluppata, un’anticipazione che accresce l’apprezzamento per l’immagine finale.

Le fotografie in analogico spesso mostrano una granulosità e un’imperfezione distinte, aggiungendo un senso di autenticità e carattere. Le sottili sfumature, come il modo in cui la luce interagisce con la pellicola, creano una qualità poetica e nostalgica che i processi digitali potrebbero avere difficoltà a replicare. Questa imperfezione, anziché sminuire, diventa parte integrante della storia raccontata da ogni immagine.

In analogico l’interazione tra il fotografo e il soggetto è cruciale. Con il numero limitato di esposizioni su rullino, ogni fotogramma diventa una preziosa opportunità per catturare immagini ed emozioni autentiche. La natura intenzionale della fotografia su pellicola incoraggia un approccio più ponderato e intenzionale alla composizione e al tempismo.

In un mondo dominato dalla gratificazione immediata, la fotografia su pellicola offre una approccio rinfrescante. Ci invita a rallentare, ad assaporare il processo e ad apprezzare l’abilità artistica necessaria per creare un’immagine duratura. Che si tratti delle calde tonalità seppia di una stampa vintage o dei contrasti netti di un capolavoro in bianco e nero, la fotografia su pellicola continua a resistere alla prova del tempo, preservando momenti con una bellezza distintiva ed evocativa.