La chiusura dell’essere umano, il suo isolamento, non dipende solo dagli organi sensoriali. C’è una chiusura interiore, che riguarda il nucleo profondo della persona, il cuore.
Aprirsi, liberarsi, per renderci capaci di vivere pienamente la relazione con gli altri e verso tutto il mondo che circonda.
Effatà si riferisce al vangelo, ma per chi non crede, resta comunque da riflettere sul fatto che quando si ammala la nostra comunicazione siamo costretti all’isolamento. Uno dei sintomi del male della nostra vita è proprio l’isolamento. Soprattutto l’isolamento dalla realtà e dagli altri.
Ci si rinchiude dentro la nostra testa, i nostri ragionamenti, le nostre autopsie celebrali e si confonde la realtà con ciò che invece è solo dentro la nostra testa. La cosa peggiore, poi, è quando non riusciamo nemmeno più a chiedere aiuto, a farci aiutare per venir fuori da questo isolamento.